LE MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICHE E DELL’ADULTO
Per l’edizione 2023 dello Street Science, la Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, vista l’ottima affluenza avuta nell’edizione precedente, e seguendo il progetto di divulgazione “Chi salva un bambino salva il mondo intero” lanciato nel 2017 dal Ministero della Salute, in concomitanza con la pubblicazione delle “Linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica”, presenta: “Le manovre di disostruzione pediatriche e dell’adulto”. L’inalazione, o l’ingestione, di un corpo estraneo è un incidente molto frequente, soprattutto nell’ambiente domestico. La precocità dell’intervento, in molti casi, può contribuire a salvare una vita o comunque contribuire a guadagnare tempo per le unità dell’emergenza territoriale 118 e per le successive cure ospedaliere. Stando agli ultimi dati dell’ISTAT circa il 27% delle morti “accidentali”, nella fascia d’età dai 0 ai 4 anni, è causata da soffocamento per inalazione di cibo o corpi estranei, ed è la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti automobilistici. Nelle fasce d’età successive la percentuale diminuisce, ma rimane comunque tra le principali cause di morte accidentale. Tuttavia, sono soprattutto i bambini dai 0 a 3 anni a rischiare la vita per soffocamento; questo perché, a quell’età, le vie aeree hanno ancora un diametro ridotto, la dentizione non è avvenuta completamente e manca ancora la coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi. A questo, si aggiungono le normali distrazioni di un bambino così piccolo, come parlare o giocare. Questo dato non può e non deve passare inosservato. È necessario avere consapevolezza della differenza che può fare essere a conoscenza delle manovre di disostruzione, basti pensare che l’intervento nei primi 30 secondi dall’evento ha un tasso di successo del 98%! Altrettanto importante è sapere cosa non fare assolutamente. Molto spesso una manovra sbagliata, seppur fatta con l’intento di aiutare ma in modo istintivo, peggiora in modo irrimediabile la situazione. Ad esempio, prendere il bambino per i piedi nel tentativo di liberare le vie aeree, o peggio ancora tentare di afferrare il corpo inalato all’interno della bocca. L’intento della Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, è quello di sensibilizzare la popolazione rispetto questo delicato tema, e fornire le competenze basilari per poter agire in scienza e coscienza, contribuendo a fare la differenza!
REFERENTI: Clara Balsano, Pierpaolo Forte – Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente (MeSVA)
